CARTA DI SAN CASCIANO VAL DI PESA (FI)
Sabato 20 aprile 2024
Le gravi crisi che affliggono l’umanità, che minacciano contemporaneamente l’economia globale, la pace e l’integrità ecologica del pianeta, pongono in serio pericolo l’agricoltura e la sicurezza alimentare mondiale. L’agricoltura industriale e l’allevamento intensivo, che occupano la parte maggioritaria della superficie agricola globale, sono parte del problema in quanto rappresentano una dei principali fattori alteranti la biosfera, emettendo non meno del 30% dei gas serra. Questa agricoltura si sta espandendo sempre più, a scapito degli ecosistemi naturali, del paesaggio che è casa comune espellendo popolazioni contadine e indigene, non risolvendo la fame nel mondo e lasciando un’enorme impronta ecologica associata alla deforestazione e all’uso intensivo di prodotti agrochimici e transgenici.
La dipendenza dei sistemi alimentari si è evidenziata con il conflitto armato Russia-Ucraina che ha fatto salire alle stelle i prezzi di fertilizzanti, carburanti e alimenti, dimostrando che una vera sovranità alimentare è necessaria per tutte le comunità nel mondo e del mondo.
Ci ferisce direttamente questa Guerra In Ucraina come a Gaza come in altri 31 paesi, con il suo vergognoso sacrificio di centinaia di migliaia di vittime innocenti e di giovani inutilmente guerrieri, di spreco di risorse investite in armi, di distruzione di città come di natura e terra e di animali.
Fortunatamente esiste un percorso alternativo: l’agricoltura agroecologica, capace di ricucire la frattura sociale, umana, ambientale creata dalla guerra contro la natura. L’agroecologia è guidata in vari angoli del mondo da movimenti di agricoltori e cittadini solidali, con azioni concrete per un percorso di uguaglianza socioeconomica e sostenibilità ecologica.
Diffusi in tutto il mondo ci sono migliaia di gruppi nelle città e nelle aree rurali impegnati in iniziative per un’agricoltura veramente sostenibile che conservi la biodiversità, si adatti ai cambiamenti climatici e che affronti i problemi della fame, della povertà e della giustizia sociale.
L’agroecologia può portare alla pace e risolvere i problemi ecologici del pianeta, ma richiede anche lo sviluppo di un rapporto spirituale tra l’uomo e l’ambiente e riafferma il concetto di convivenza armoniosa con tutti gli esseri viventi della terra. È sempre più necessario vedere la crisi ecologica, la guerra e il cambiamento climatico come una sfida spirituale oltre che ecologica e politica.
Senza una terra sana non esistono persone sane e senza di esse non può esserci pace tra gli esseri umani e tra questi e la natura. Noi ci riconosciamo in questa pratica agroecologica, che vuol dire sentirsi parte, mai controparte. Da tante parti del mondo, lanciamo questo appello per raccogliere ed unire l’impegno di tanti per la Terra e non guerra.
Miguel Altieri, University of California, Berkeley and Centro LatinoAmericano de Investigaciones Agroecologicas – CELIA
Clara Nicholss, University of California, Berkeley
Lucio Cavazzoni, BioDistretto Appennino Bolognese
Carlo Triarico, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica
Maurizio Agostino, Rete Humus
Jason Nardi, RIES – Rete Italiana Economia Solidale
Michele Monetta, UP Bio
Rada Zarcovik, Fondatrice e presidente della cooperativa “Insieme” Frutti di pace” Srebrenica
Gaio Cesare Pacini, Professore Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali DAGRI
Fabio Caporali, già Professore Ordinario di Ecologia agraria presso l’Università degli Studi della Tuscia
Silvia Francescon, Responsabile Agenda Ecologia Unione Buddhista Italiana