OEST
Osservatorio “geo-sociale”
delle economie solidali e trasformative
L’Oest (Osservatorio “geo-sociale” delle economie solidali e trasformative – www.oest.it) è uno spazio di servizio comune e condiviso tra tutte quelle esperienze che in diverso modo fanno parte della galassia delle economie trasformative solidali, ossia quel vasto movimento segnato da una straordinaria pluralità, che declina le sue ispirazioni e pratiche alternative articolandole ogni giorno nelle attività dei gruppi di acquisto solidale (GAS), nei distretti e le reti di economia solidale (DES) e nelle altre reti territoriali, nel commercio equo e solidale e nella finanza etica.
Agli stessi principi e alla medesima condivisione di pratiche, si attengono molte altre forme partecipative e collaborative di economia, come le diverse realtà che fanno riferimento ai commons, le economie comunitarie e quelle femministe, i movimenti attenti alla prospettiva di genere, le esperienze di mutualismo sociale, l’imprenditorialità sociale, le economie del bene comune, quelle della decrescita e ancora altre reti e organizzazioni che stanno portando avanti visoni incentrate sul modello di un’ecologia integrale.
Sono esperienze che puntano ad una trasformazione radicale dell’economia, promuovono nuovi modelli socioeconomici a cui tendere, come quello dell’economia di cura, dell’economia dei beni comuni, dell’economia delle comunità, dell’economia generativa e trasformativa, che tutte si fondano sul concetto dell’ecologia integrale.
Un modello che non sia da misurare in termini di PIL ma che utilizzi indicatori di “ben-essere” legati alla qualità della vita delle persone e alla salute del pianeta.
L’idea è quella di proporre un metodo partecipato ed inclusivo nella creazione e nella costruzione partecipata della mappa/osservatorio. Partendo dal coinvolgimento dei territori locali, protagonisti di queste esperienze.
Il modello a cui facciamo riferimento sarà quello di generare un osservatorio “geo-sociale” ossia costruire uno spazio che abbia come caratteristica quella di fornire informazioni in base non solo alla posizione geografica (i famosi punti della mappa) ma alle relazioni e le interazioni possibili tra gli attori che popoleranno questo strumento.
Questo ci consentirà di creare favorire relazioni sinergiche a partire dalla dinamica locale, consentendo ai partecipanti di connettersi e interagire per prossimità.
In questo spazio vorremmo abilitare degli strumenti utili per facilitare la promozione, diffusione e messa in rete di progetti e proposte di attivazione politica che rafforzino e rendano visibile le iniziative esistenti e quelle future.
Per questo crediamo sia indispensabile avere un luogo che possa:
- Visualizzare le realtà e le comunità territoriali per tipologie e aree tematiche di riferimento
- Visualizzare le relazioni tra queste realtà o le appartenenze alle reti preesistenti
- Mostrare i legami di filiera esistenti e i flussi che li determinano
- Calendario condiviso degli eventi tematico e locale
- Spazi collaborativi per proporre, condividere e visualizzare progetti e campagne in corso da attivare
- Possibilità di coinvolgere attraverso indagini conoscitive le realtà territoriale i nazionali presenti nel sistema
- Spazio di scambio di competenze e di risorse per la propria attività
- Spazio di documentazione multimediale condivisa
Tutte queste funzioni sono messe a disposizione gratuitamente direttamente alle realtà, comunità o reti territoriali coinvolte nel percorso, anche all’interno dei loro spazi già dedicati, permettendo così di ampliare la loro efficacia conoscitiva e comunicativa.
Dopo un anno di sperimentazione e di ricerca e analisi dei sistemi adottati dalle reti e movimenti in Italia e all’estero abbiamo la tecnologia adeguata per questo sistema, che i basa su software libero e a codice aperto (opensource) e anche su open data e licenze creative common.
Cosa vogliamo osservare
- Quello abbiamo iniziato ad “osservare”, “censire” e dunque mappare è il mondo variegato di esperienze che oggi definiamo “economie trasformative”. E’ una definizione che prova a comprendere diverse espressioni di movimento che hanno una caratteristica comune: contrapporsi al modello economico dominate e costruire delle alternative concrete a questo, basate su visioni e valori che nel tempo hanno trovato definizioni diverse, spesso simili. L’economia solidale è uno dei movimenti che rappresentano storicamente queste espressioni di cambiamento, ma non è l’unica ed anche dentro questo mondo ci sono appartenenze variegate, che a seconda del contesto possono avere approcci e pratiche diverse (non tutte riconoscibili attraverso le nostre carte di principii).
- Quello che ci permetterà forse questo strumento di non avere la pretesa che un’entità centrale da sola possa mettere il bollino o certificare esperienze a seconda del movimento a cui appartengono, ma saranno le varie reti nazionali o territoriali che decidendo di aderire al percorso definiranno la governance di gestione delle loro realtà che saranno visualizzate in base alle categorie che hanno deciso di adottare.
Il risultato ci permetterà di avere un quadro complessivo di quello che si muove in Italia a seconda del movimento e dell’esperienza prese in considerazione e delle relazioni e intrecci che già intercorrono. - RIES, promuovendo e partecipando a questo percorso di mutuo riconoscimento, può rendere ancora più visibile la sua distribuzione territoriale, di filiera, di distretto e sistema di scambio. La Rete sarà riconoscibile a livello dei territori e attraverso le realtà associate a livello nazionale.
Per questo l’attivazione delle realtà coinvolte a livello territoriale sarà centrale perché questo strumento svolga appieno le sue funzioni. L’idea che crediamo possa assicurare questo risultato è che questo strumento ci permette di esser adattato alle esigenze territoriali, per cui sarà cura delle reti locali alimentarlo e implementarlo a seconda delle loro necessità (cosa che non era possibile con le precedenti mappature), coinvolgendo al tempo stesso le persone e le realtà di cui fanno parte, come attivisti, volontari, lavoratori, cooperanti, ecc. - Per loro sarà uno strumento a disposizione che potranno utilizzare a seconda della loro dimensione territoriale ed inserirlo nei loro siti o nei loro spazi di comunicazione dando come centrale l’ambito territoriale. Per far questo verranno forniti gli strumenti che permetteranno di gestire questo servizio di “inclusione” (con i filtri che vorranno definire).
- Inoltre rispetto alle altre mappature esistenti quello su cui si sta puntando molto, per la sua intrinseca utilità è la dimensione relazionale che potrà emergere tra le realtà inserite nella piattaforma, questa è un innovazioni che crediamo sia utile a rafforzare quello spirito di convergenza necessario per la trasformazione che vogliamo.
- Sul trattamento dei dati, in generale il criterio è quello dell’open data e delle licenze di contenuti come creative commons (ad eccezione di dati strettamente legati all’utente, che però saranno ridotti al minimo). Naturalmente lo dobbiamo definire bene, ma anche qui lo strumento ci permetterà di decidere a seconda di varie categorie chi e cosa si potrà rendere disponibile.
- Stiamo lavorando sulla proprietà della piattaforma, occorre studiare una forma di condivisione a seconda dei soggetti che via via aderiranno al progetto. Altra cosa fondamentale è avere dei database aperti allo scambio / condivisione di dati con altre esperienze di piattaforme e mappature attive.
In sintesi, gli obiettivi che proponiamo per l’Osservatorio sono:
1) Un “censimento” che parte dai territori e dai movimenti di economie solidali e trasformative
2) Una “mappatura” dinamica e interattiva, connessa con le mappature esistenti (ove possibile, interoperabile)
3) Un “osservatorio” dei movimenti, reti, iniziative e pratiche della galassia delle “economie trasformative” di cui l’economia solidale è una componente importante, e delle loro relazioni e intrecci
4) Un “portale geo-sociale” per permettere a chiunque di trovare le iniziative e comunità di pratica sul proprio territorio
5) Un “bilancio sociale” aggregato, con indicatori quali-quantitativi comuni e trasversali, cadenza fissa e rapporto (* simile a quello che fa la rete REAS spagnola con la “Auditoria Social”)
6) Uno “spazio interattivo” per condividere progetti (* funzione già esistente sul portale)
7) Un calendario di eventi georeferenziati e collegati alle realtà in rete