La pòlis […..] è l’organizzazione delle persone così come scaturisce dal loro agire e parlare insieme, e il suo autentico spazio si realizza fra le persone che vivono insieme a questo scopo, […..]. E’ lo spazio dell’apparire, nel più vasto senso della parola: lo spazio dove appaio agli altri, come gli altri appaiono a me, dove, gli uomini non si limitano a esistere come le altre cose viventi o inanimate, ma fanno la loro esplicita apparizione.” (Harendt, Vita activa)

Con grande affetto e rispetto, la comunità della RIES – Rete Italiana per l’economia solidale vuole ricordare Ferruccio Nilia, una figura fondamentale per tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarlo. La sua partecipazione attiva e appassionata nel campo dell’economia solidale, della decrescita e delle comunità ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’organizzazione e nelle nostre vite.

Ferruccio ha contribuito in modo determinante all’evoluzione del movimento ecosol in Italia e nel Friuli Venezia Giulia, dove ha promosso con entusiasmo il Forum dei Beni Comuni e dell’Economia Solidale del FVG, oltre a ProDES, un progetto dedicato alla promozione delle comunità distrettuali di economia solidale. La sua visione ha portato all’approvazione della legge regionale 4/2017, un importante passo avanti per valorizzare e promuovere l’economia solidale, mettendo al centro il concetto di comunità, inclusiva, aperta e rivolta all’innovazione sociale ed economica.

Ferruccio credeva fermamente nella centralità dei territori e nel senso profondo della democrazia e della partecipazione collettiva. La sua idea di comunità andava oltre le semplici definizioni, immaginando uno spazio di partecipazione autentica, dove il bene comune e il dono sono i pilastri di un modo di stare insieme che supera le logiche individualistiche e di mercato.

Il suo impegno si è tradotto in una rete di oltre 40 associazioni, nata nel 2012, con l’obiettivo di promuovere un’altra economia, capace di mettere insieme le tante buone pratiche presenti sul territorio regionale. Questa rete ha trovato una sua legittimazione istituzionale proprio grazie al lavoro di Ferruccio e al suo costante impegno nel promuovere un sistema economico più giusto e sostenibile.

Ferruccio ci ha insegnato che non si può costruire un’economia di futuro limitandosi a ripetere i modelli mainstream, ma occorre adottare una visione sistemica, capace di affrontare le questioni della scala e di difendere i beni comuni. La sua idea di economia solidale si fondava sulla convinzione che l’economico deve essere al servizio del sociale, creando comunità di cittadini legati dalla cura del bene comune e dal vincolo del dono.

Per lui, il cambiamento richiede un’azione collettiva che vada oltre le logiche settoriali e oppositive, entrando nell’agorà del confronto aperto e senza interessi personali. Alcune parole estratte da un suo scritto per l’allora Tavolo RES: « Ecco il problema: come uscire dalla logica settoriale, oppositiva e di testimonianza dei movimenti e acquisire la dimensione politica di un progetto che ha la presunzione di cambiare questo paradigma socioeconomico distruttivo? Per fare questo passo occorre discutere, entrare nell’agorà “nudi”, ovvero lasciando fuori i propri interessi, i propri ruoli sociali, come magistralmente ci ha insegnato C. Castoriadis parlando della “democrazia degli antichi”. Ma mi accontenterei anche dell’esperimento mentale del “velo di ignoranza” di Rawls».

Ferruccio Nilia rimarrà sempre nei nostri cuori come un esempio di dedizione, passione e visione. La sua memoria ci sprona a continuare il suo lavoro, con la stessa determinazione e amore per le comunità, per un mondo più giusto e solidale.