Ries aderisce alla campagna della filiera SfruttaZero – produzioni fuorimercato.
Quest’anno è a sostegno dell’economia della Resistenza in Palestina.
Questa è la 12° stagione della filiera “SfruttaZero”, un’iniziativa di Solidaria che si propone di sostenere un altro modo di produrre, che non contempli lo sfruttamento delle persone lavoratrici e della terra e un altro modo di lavorare, in autogestione, che metta al centro le persone e le relazioni, basato sulla cooperazione e sulla solidarietà internazionale.
SfruttaZero agisce fuori dal modello dominante definito dalla GDO che crea meccanismi di competizione e concorrenzialità, tessendo reti solidali che condividono l’agroecologia, il mutualismo e l’entusiasmo di sperimentare e sperimentarsi collettivamente.
La rete che quest’anno si allarga arrivando in Palestina tramite la Cassa di mutuo soccorso di Sfruttazero.
Tutti e tutte possono sostenere questa iniziativa supportando la filiera attraverso la campagna di acquisto (la fase di pre-acquisto è terminata e ora si può partecipare acquistando direttamente).
🌱 𝐅𝐢𝐥𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐚𝐳𝐞𝐫𝐨
Autoprodotta per la prima volta a Bari nel 2014 dall’associazione Solidaria con il fine di realizzare una filiera del pomodoro fuori dalle logiche del mercato: profitto e sfruttamento della terra, della biodiversità e di chi vi lavora, filiera dalla produzione alla distribuzione.
Basata sui principi e le pratiche della riappropriazione sociale, del mutuo soccorso e del lavoro in autogestione, dal 2015, la produzione della salsa avviene anche a Nardò (LE) a cura dell’associazione Diritti a Sud.
📢 𝐅𝐢𝐥𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐚
Solidaria si prende cura dell’intero processo produttivo, dalla piantumazione del pomodoro sino alla distribuzione della salsa; quest’anno arricchita dall’esperienza della scuola di agroecologia organizzata a Bari nell’autunno scorso.
🫱🫲 𝐑𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐥𝐢
La filiera è realizzata grazie al lavoro in condivisione con realtà territoriali: Ortocircuito Bari – Masseria dei Monelli, Sana Pianta, Cooperativa Siloe (coltivazione); abitanti di Villa Roth – casa autogestita da persone migranti (raccolta e logistica); la comunità di autogestione del Bread&Roses spazio di mutuo soccorso (spazio logistico) e We Are Climavore che ha permesso da quest’anno di avviare una sperimentazione: piantumare piante di pomodori provenienti da semi autoctoni dei nostri sud.
🏘️ 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐟𝐮𝐨𝐫𝐢𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨
La filiera è pensata in termini di comunità, consapevole e di sostegno. La garanzia partecipata e il pre-acquisto sono due strumenti per partecipare attivamente alla filiera: si possono seguire direttamente, e parteciparvi, a tutte le fasi lavorative e organizzative; si può supportare economicamente la produzione.
📜 𝐄𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐧𝐚𝐫𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 con e per la Palestina
L’etichetta trasparente comunica un modo altro di produrre. Fornisce informazioni dettagliate sulla filiera e sui costi sostenuti che sono quelli che vanno a determinare il prezzo finale della salsa di pomodoro. Quest’anno sull’etichetta troverete il pomodoro SfruttaZero avvolto dai colori della bandiera palestinese, una forma per dire basta al genocidio inflitto verso la popolazione palestinese.
💸 𝐂𝐚𝐬𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐮𝐭𝐮𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨 per Popular Art Centre in Palestina
Il 2% del ricavato della stagione 2025 riservato alla Cassa di Mutuo Soccorso, quest’anno sarà interamente destinato alle iniziative agricole, ai progetti culturali e artistici e agli interventi di mutuo aiuto promossi da Popular Art Centre a Gaza e in Cisgiordania, una rete palestinese basata sulla costruzione di comunità artistico teatrale e agricole a protezione della terra come fonte di patrimonio, identità e resistenza nella lotta contro l’occupazione di Israele.
🍅 𝐂𝐨𝐥𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Ogni realtà partecipa alla filiera, coltivando una quota di pomodori, seguendo i principi dell’agroecologia e delle pratiche contadine. Insieme a Solidaria, quest’anno i pomodori saranno conferiti dalla coop Siloe, da Ortocircuito e da SanaPianta
🏭 𝐓𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Il processo di trasformazione del pomodoro in salsa è affidato a Sapori di Casa (Conversano, Bari) un’azienda a conduzione familiare fuori dalla GDO e al Laboratorio SIAN di Speziale (Br) grazie alla collaborazione con Siloe Coop. Soc – Comunità Sannicola, Torre a Mare, in cui lavorano persone che prendono parte a percorsi comunitari di reinserimento socio-lavorativo, strumenti di emancipazione e autodeterminazione per uscire dalla dalla trappola punitiva e di marginalizzazione della detenzione carceraria.
La distribuzione avviene nei circuiti alternativi alla Grande Distribuzione Organizzata: i nodi territoriali della rete Autogestione in Movimento – Fuorimercato, i mercatini di autoproduzioni, gli spacci popolari e gli spazi autogestiti, le piccole botteghe. A Bari e nella provincia, ma quando è possibile anche nel resto d’Italia e all’estero, consegniamo direttamente a domicilio la salsa con il furgone dell’associazione.
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ℹ️ 𝐈𝐍𝐅𝐎 | 𝐎𝐑𝐃𝐈𝐍𝐈
𝐬𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐚𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞@𝐠𝐦𝐚𝐢𝐥.𝐜𝐨𝐦
𝟑𝟒𝟎.𝟕𝟕𝟐 𝟐𝟒𝟔𝟐 – 𝟑𝟒𝟓.𝟎𝟑𝟏 𝟐𝟗𝟖𝟒
𝐒𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐚, 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨?
Nasce a Bari, nel 2014, da un gruppo di persone migranti e native, con l’intento di costruire assieme forme di lavoro mutualistico e di tipo collettivo cooperativistico fondate sulla solidarietà e l’autogestione.
Giunge alla prima autoproduzione di salsa di pomodoro e a una riflessione sulle condizioni di sfruttamento lungo le filiere agroalimentari della GDO – Grande distribuzione organizzata, dopo un percorso di attivismo antirazzista che ha avuto inizio nel 2008.
Supporta persone straniere nelle rivendicazioni per il diritto ai documenti e alla libertà di circolazione, praticando forme di solidarietà dal basso – sportello di autodifesa sindacale, orientamento legale e sanitario, corsi d’italiano – e sostenendo forme di riappropriazione di immobili pubblici abbandonati a scopo abitativo.
Dal 2017 coltiva un ettaro di terreno, chiamato OrtoGentile nel quartiere Japigia di Bari, in una una zona un tempo dedicata al lavoro orticolo. A settembre 2023 è partita una mobilitazione per preservare OrtoGentile da un’operazione di greenwashing finalizzata a cancellare la destinazione d’uso orticola per renderlo un parco asettico. Nella primavera 2024, il Comune ha riconosciuto le istanze di un’ampia Comunità di sostegno all’agroecologia a supporto di Ortogentile e rivisto il progetto conservando la sua origine orticola. Da aprile 2025 Ortogentile è diventata terra pubblica autogestita, un bene comune agroecologico.