Si possono immaginare e creare comunità mettendosi alla ricerca di un senso dei luoghi. Lo si può fare proponendo un’agricoltura senza chimica, promuovendo ogni settimana un mercato contadino, scambiando semi, accogliendo studenti e studentesse di tutto il mondo, ma anche mettendo in comune servizi di molitura, pulitura, decorticazione dei farri a costi equi. Intorno al mulino di comunità della Casa delle agriculture di Castiglione d’Otranto è nato un percorso aperto, difficile e rigenerarivo di restanza, è nata una piazza.

 Il Mulino ha aiutato la creazione di una rete, di una comunità di piccoli contadini, associazioni, organizzazioni che gravitano intorno al collettivo “Casa delle Agriculture”, che condividono la stessa idea di agricoltura e che possono usufruire dei servizi di molitura, pulitura, decorticazione dei farri, confezionamento e packaging a costi equi.

“Il Mulino è diventato una piazza, un porto, un luogo che ha un’anima piena di contenuti. Non è il tratto breve di un’agricoltura industriale, ma il passo lungo, stanco a volte, ma indispensabile di una casa che cerca di fare agricUltura”. Sintetizza così gli anni e soprattutto il capitale sociale del Mulino di Comunità il presidente della cooperativa, Donato Nuzzo. Intorno a Casa delle Agriculture è nata, infatti, una consapevolezza, via via sempre più matura, della necessità di ritornare a coltivare i propri campi, senza utilizzo di pesticidi, ma è cresciuta anche una comunità di cittadini che ha cambiato radicalmente il modo di acquistare cibo.

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