L’Assemblea Generale 2024 della Rete Italiana Economia Solidale, RIES, svoltasi a Napoli l’1 e il 2 giugno ha fornito molte motivi di interesse, a cominciare dalle realtà che hanno ospitato l’evento, Lo Scugnizzo Liberato, l’Asilo e il Giardino Liberato, tutte parti della Rete dei Beni comuni di Napoli ed esempi di come sia possibile fare economia solidale locale.
Lo Scugnizzo è stata la prima esperienza da noi incontrata, sorta nel 2015 grazie al recupero dell’ex carcere minorile G. Filangieri abbandonato nel 1999. Un luogo ora vivacizzato dalle variegate attività della comunità di abitanti che gestisce lo spazio sperimentando economie alternative, la produzione culturale indipendente, l’autorecupero e l’architettura partecipata, il mutualismo e la tessitura di nuovi rapporti sociali solidali e orizzontali.

Un contesto ispiratore dove provare a valutare il passato e, soprattutto a ragionare sul futuro della Rete, magari facendosi ispirare da Luigi Carinci, rappresentante della REAS Spagna intervenuto in collegamento video. Una narrazione che ha influenzato le nostre riflessioni sul futuro delle RIES, in particolare rispetto al rapporto che hanno creato con le amministrazioni pubbliche. Un intento entrato nel tavolo di lavoro napoletano con la decisione di svolgere un ruolo più attivo nel dibattito politico pubblico, dove si dovrebbe portare il mondo dell’economia solidale, le competenze e le buone pratiche maturate negli anni. Un proposito impegnativo che richiede la ricerca di una visione unitaria all’interno del mondo italiano delle economie “diverse”, di tradurre le istanze solidali in una prospettiva politica e di entrare in relazione con altre realtà già attive sul territorio.

Per farlo l’Assemblea ha deciso di istituire un gruppo di lavoro da avviare entro fine settembre per affrontare i molti temi sul tavolo. Tra questi ci sono, ad esempio, le alleanze da perseguire e le proposte da portare al dibattito pubblico, per arrivare al 2025 con un documento condiviso da presentare al mondo politico. Un percorso tutto da costruire e aperto alle realtà esterne a RIES con l’obiettivo di elaborare una proposta più attrattiva e per avere maggiore “peso” nelle relazioni con le istituzioni. Apertura vista anche un’opportunità per allargare e rafforzare la rete RIES, magari proprio partendo dal Sud Italia, ancora poco rappresentato nell’economia solidale nazionale, ma ricco di risorse come confermato dall’esperienza napoletana.

Uno sviluppo auspicabile per sognare un’Italia nuova capace di contrastare l’aumento in corso della povertà, delle disuguaglianze e del degrado socio-ambientale.
Un’Italia più equa, giusta e sostenibile.