Proponiamo la lettura di un articolo di Comune-info che parla di “Cambiare il campo”, l’evento di tre giorni che si è tenuto a Roma, partecipato da trecento persone che hanno messo a confronto esperienze e desideri intorno al tema dell’agricoltura contadina, ma hanno anche dimostrato che è possibile camminare insieme. Un’assemblea permanente tra tanti attori diversi non ha bisogno di essere immaginata, la si crea facendola. La prima proposta è già in campo: un insieme di iniziative diffuse per fermare la deregolamentazione dei nuovi Ogm in Italia e in Europa.

Oltre trecento persone provenienti da più di novanta organizzazioni contadine, ambientaliste, dei lavoratori, dell’economia solidale, dai movimenti per la giustizia climatica, dall’accademia e da collettivi autorganizzati, si sono incontrate a Roma e hanno animato la conferenza con l’obiettivo di mettere a confronto esperienze, bisogni e soluzioni dal basso per favorire la convergenza di attori che rappresentano un’alternativa già esistente ma sottovalutata al sistema agricolo industriale.

Questo modello, basato su monocolture, chimica di sintesi e ipermeccanizzazione, è responsabile della perdita di biodiversità agricola e alimentare, legato a logiche di standardizzazione e de-stagionalizzazione tipiche della grande distribuzione, corresponsabile della crisi climatica e della strutturale precarietà del lavoro bracciantile.

A questa visione, la conferenza contrappone la forza delle più avanzate pratiche ecologiche nella produzione del cibo, che fanno riferimento all’agroecologia e al concetto di sovranità alimentare coniato dai movimenti contadini internazionali. Queste esperienze sperimentano forme comunitarie e territoriali di economia sociale e solidale, di cura gli ecosistemi, dei diritti sociali e della biodiversità.

L’impegno emerso dalla tre giorni è concretizzare la convergenza dei tanti attori del cambiamento verso un’assemblea permanente delle realtà organizzate, capace di azioni concrete e capaci di incarnare una narrazione nuova e un modello diverso, volto a rispondere alle sfide della crisi climatica, economica e di democrazia che oggi attanagliano il nostro paese e il pianeta in generale.

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