Domenica, 15 maggio cade l’Overshoot Day dell’Italia, vale a dire il giorno dell’anno in cui l’umanità, se consumasse come l’Italia, avrebbe utilizzato tutte le risorse naturali che la Terra può rigenerare in un anno ed entrerebbe in “deficit ecologico”. Questo dato ci dà la misura di quanto dovremmo ridurre il nostro impatto ambientale, per tornare in equilibrio con il nostro territorio e con gli ecosistemi che sorreggono e permettono la vita, come è evidenziato in modo estremamente chiaro anche dall’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. Preoccupa il fatto che l’Overshoot Day continua ad anticiparsi, anno dopo anno. Questo ci indica che urge una trasformazione radicale che ci porti ad invertire il trend dell’impatto umano sugli ecosistemi.
Tutti i dati contenuti in questo articolo provengono dal documento “Quanta decrescita”? scaricabile a questo link.
Il rapporto IPCC
Distratti dalle terribili notizie sulla guerra in Ucraina, in un sistema mediatico in cui c’è spazio solo per “ una notizia alla volta”, è passata praticamente inosservata la pubblicazione del nuovo rapporto “Mitigation of Climate Change” scaricabile a questo link. Questo rapporto, presentato il 4 aprile scorso dall’IPCC, il più autorevole organismo mondiale sulla crisi climatica, istituito dall’ONU nel 1988, è un documento molto importante che potrebbe riportare l’attenzione sulla terribile situazione climatica e sulla altrettanto terribile inazione dei governi (“Alcuni leader del governo e degli affari dicono una cosa, ma ne fanno un’altra. Stanno mentendo. È ora di smettere di bruciare il nostro pianeta” ha twittato António Guterres, segretario generale dell’ONU).
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L’Overshoot Day
Ecco perché l’Overshoot Day deve essere per tutti noi un campanello d’allarme importante che oltre a darci la percezione molto intuitiva e concreta della pressione umana sulla terra ci permette anche di ricavare la misura esatta di quanto dovremmo ridurre il peso delle nostre economie. La data in cui cade ogni anno è indicata dal Global Footprint Network, il centro di ricerca internazionale che calcola l’impronta ecologica dell’umanità e la capacità della Terra, sia a livello globale che delle singole nazioni, di rigenerare le risorse consumate ogni anno, anche in termini di capacità di assorbimento delle emissioni rilasciate in atmosfera.
Aggiungiamo che l’Overshoot Day continua ad anticiparsi, anno dopo anno, salvo rare eccezioni come il 2020 per il covid-19. Infatti, nel 2021 l’Earth Overshoot Day è stato il 29 luglio, nel 2011 il 3 agosto, nel 2001 il 21 settembre e così via a scalare.
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Verso la trasformazione
Per affrontare una sfida simile, non serve niente di meno che un piano davvero radicale, cioè capace di identificare e recidere la radice dei problemi attraverso una trasformazione profonda dei principi dell’attuale paradigma culturale, politico ed economico che ci stanno conducendo al disastro e una sostituzione dell’attuale patto sociale (basato sul lavoro retribuito) con un nuovo patto sociale “comunitario”.
A tal fine, il nostro gruppo di attivisti, soci delle principali associazioni italiane che si occupano di decrescita, ha predisposto il documento “Uscita di Emergenza”, riassunto in questo abstract, che avanza una serie di proposte politiche, intorno a tre obiettivi cardine della decrescita:
- ridurre l’impatto ambientale delle attività umane per ritornare in equilibrio con la natura,
- migliorare il benessere di tutti gli esseri, trasformando e rilocalizzando la “struttura” economica della società
- modificare la “sovrastruttura” della società, in senso conviviale e partecipativo.
Ricordare l’Overshoot day del 15 maggio è importante! Riteniamo che possa agevolare quel risveglio e quella presa di coscienza personale e collettiva che soli possono aprire la strada al cambiamento auspicato e necessario.
Mario Sassi e Maria Elena Bertoli
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