Ries – Rete Italiana Economia Solidale si riconosce in un’economia basata sulla pace, sull’ecologia e sulla solidarietà tra i popoli, contro gli interessi speculativi che muovono i mercati degli armamenti. Un’economia orientata al ben vivere della comunità, dove tutti contribuiscono al bene comune – società civile, settore privato e istituzioni pubbliche.

Riteniamo, dunque, che la spesa pubblica debba seguire i medesimi scopi, per combattere le disuguaglianze e sostenere realtà attive quotidianamente in pratiche alternative di produzione, scambio, organizzazione del lavoro e ridistribuzione della ricchezza.

Invece, il nuovo Patto di Stabilità e Crescita dell’UE – destinato a reintrodurre i vincoli di bilancio sospesi dal Covid – ha aperto la strada a un sistema che, del tutto paradossalmente, dà maggiore flessibilità agli Stati per affrontare spese militari, e non, ad esempio, spese sociali come l’istruzione, la salute o la cultura. Mentre il Next Generation Europe aveva aperto a investimenti socialmente compatibili, oggi l’UE – a partire dal Rapporto Draghi sulla Competitività e dal ReArm Europe – comunica che la competizione sull’economia green e sostenibile è già persa, e gli Stati possono crescere investendo in modo coordinato nel settore militare.

Questo modello insegue la crescita, ma produce morte e impoverisce i popoli, rinunciando a modelli armonici di coesistenza e mutualismo.

Per ribadire questo, ci uniamo ai tanti movimenti attivi nella settimana di mobilitazione europea, che si terrà dal 21 al 29 giugno in occasione del vertice della Nato a L’Aja, convocato per decidere i dettagli del gigantesco piano di riarmo stabilito dall’Unione Europea. Saremo in piazza per la manifestazione nazionale di sabato, 21 giugno, alle ore 14, a Roma contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo, promossa da realtà che hanno sottoscritto l’appello della Campagna europea #StopRearmEurope (https://stoprearm.org).

L’evento vedrà la partecipazione di diverse persone e realtà organizzate impegnate in tanti ambiti dell’ecologia e del sociale, parte di quel movimento che ogni giorno difende i propri spazi di azione mutualistica sui territori e promuove la creazione di alternative al sistema capitalistico e all’economia di guerra. Realtà con cui abbiamo aderito lo scorso 31 maggio alla manifestazione contro il Decreto Sicurezza appena convertito in legge, che mette in atto la repressione di proteste pacifiche e non violente, delle pratiche mutualistiche, delle lotte per l’abitare, insieme all’ulteriore vulnerabilizzazione delle persone migranti e alla sempre maggiore tolleranza degli abusi di polizia. Si tratta di norme che hanno ben poco a che fare con la sicurezza e colpiscono persone che – da tanti e diversi contesti e posizionamenti – difendono i propri diritti e costruiscono alternative basate su relazioni solidali.

Convinti/e di questo, portiamo in piazza e in tanti altri luoghi il nostro ‘no’ alla guerra e al genocidio, per la costruzione di relazioni capaci di costruire autodeterminazione e solidarietà tra i popoli.

4 Giugno 2024
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