Il 6 dicembre i terremotati del Centro Italia hanno deciso di alzare nuovamente la voce scrivendo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiedere che Giovanni Legnini, che dal 2020 guida la struttura commissariale per la ricostruzione, sia confermato nel suo incarico. È la prima volta nella storia d’Italia che associazioni e comitati sostengono in modo così aperto l’operato di un Commissario straordinario (la denominazione puntuale è Commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione nelle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessate dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016).
“La lettera a Meloni riprende una prima richiesta avanzata una decina di giorni fa al ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, che pero non ci ha risposto. Legnini si è dimostrato efficiente, competente, ha saputo ascoltare e accogliere anche richieste avanzate da associazioni e comitati, raccogliendo sul campo le esigenze di sindaci, tecnici e anche di singoli terremotati. Dopo quattro anni d’attesa, finalmente, a partire dal 2020 ha lavorato per snellire le procedure e si è occupato a tempo pieno e con competenza della questioni legate alla ricostruzione -spiega Michele D’Avossa, portavoce del Coordinamento comitati Terremoto centro Italia e fa parte dell’associazione Pie’ Vettore di Pretare, una della frazioni di Arquata del Tronto (AP), uno dei Comuni distrutti dal terremoto-. Per tutto questo vorremmo che restasse al suo posto”.
Legnini è stato senatore per nove anni, deputato per uno e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Il 30 novembre 2022 il governo lo ha nominato Commissario straordinario per la Protezione civile a Ischia e potrebbe sostituirlo con Guido Castelli, ex assessore al Bilancio della Regione Marche, eletto senatore nel 2022.