È vero che l’Ucraina è diventata, nel 2018, il principale fornitore di cereali nell’Unione Europea, ma vanno fatte impotanti distinzioni e occorre ridimensionare molto un fenomeno su cui le lobby dell’agroalimentare stanno speculando. Anche se l’export di cereali di Ucraina e Russia rappresenta – in volume – il 18% del commercio globale, solo il 17% del totale dei cereali prodotti nel mondo viene scambiato sul mercato internazionale e solo un quarto della produzione di grano viene commercializzato su scala diversa da quella regionale. L’UE, inoltre, copre solo il 15% dell’importazione totale di cereali con forniture dall’Ucraina e un modesto 5% con quelle dalla Russia