Una selva intricata e poco incline all’ordine, un territorio libero, impossibile da definire e classificare, o forse una costellazione di territori, dove vanno e vengono, si ascoltano e s’incontrano, racconti del gridare, del fare e del pensare insieme. Racconti delle resistenze e delle ribellioni che creano risonanze contro un modo di organizzare la vita che minaccia, in molti e diversi modi, di estinguere la vita stessa. Queste nostre pagine comuni, così abituate a valicare agevolmente le geografie sociali e quelle politiche, strappano adesso l’ultimo foglietto di un calendario durato dieci anni. Comincia un calendario nuovo, segnato proprio in apertura da una nuova esplosione della più orrenda delle vicende umane. Ci piacerebbe però che tanti, ma proprio tanti, di coloro che scrivono e/o leggono queste pagine ci mandassero un dono. Un messaggio di auguri: un testo, un disegno, una foto, una citazione, un’invettiva contro chi alimenta l’idea che la tirannia, l’oppressione, la violenza e la guerra facciano parte della nostra stessa “natura”, ecc. E, chi può, ci mandi anche un modesto sostegno economico. Servirebbe a due cose. A liberare un po’ di tempo ed energie dalle troppe altre attività che chi sta ogni giorno tante ore nella cucina di Comune deve necessariamente svolgere per sopravvivere. E a regalarci un intero anno appena un po’ straordinario, l’undicesimo, di “campagna” ispirata e dedicata a quel che facciamo. Raccogliamo proposte. Intanto, grazie per averci fatto compagnia per tutto questo tempo e per aver alimentato la voglia di camminare ancora