Il 15 aprile 2023 a Lecce si è svolto il Forum Territoriale dell’Economia Solidale del Sud Italia, organizzato dalla RIES in collaborazione con Oltre Mercato Salento. Un incontro dal titolo “Economie di r-esistenza”, quantomai opportuno, in cui si sono affrontate diverse tematiche: le politiche locali per il cibo e tutte le forme di co-produzione e distribuzione collettiva, le comunità energetiche solidali che si stanno formando, il commercio equo, le forme di mutualismo sul territorio e il turismo responsabile ed ecosolidale, con un focus sull’inclusione sociale dei migranti (in collaborazione con i progetti SAI in Salento del GUS Gruppo Umana Solidarietà Guido Puletti).
Ad ospitare l’assemblea le Manifatture Knos, il centro internazionale di ricerca, formazione e produzione culturale basato sull’autonomia artistica e organizzativa. Uno spazio libero che si fonda sul motto “Chi lo pensa, lo fa”, che nella giornata di sabato ha accolto differenti realtà, territoriali e non – come, tra gli altri, Slow Food Lecce, il GUS – Gruppo Umana Solidarietà Guido Puletti, l’associazione “ARCI Biblioteca di Sarajevo” di Maglie, le Officine Cittadine, l’associazione “Diritti a Sud”, la Casa delle Agriculture fondatrice del Mulino di Comunità, Sud Sud Commercio Equo e Solidale, il Formicaio, Centro Multiculturale Etnos e, collegati dalla Sicilia, il consorzio Le Galline Felici e il progetto sardo tra piccoli produttori del cagliaritano Terre Ritrovate.
Nonché piccoli imprenditori curiosi di addentrarsi all’interno del mondo dell’economia sociale solidale.
Due i principali obiettivi che la Rete nazionale – ancora poco sviluppata nel meridione – si è prefissata: sostenere il riemergere di collegamenti sul territorio, con incontri e mappature relazionali e capire in che modo poter contribuire e sostenere lo sviluppo locale di comunità solidali e circuiti altreconomici, per i prossimi anni, investendo le proprie energie nei e tra territori del sud d’Italia.
Ciò che emerge dal confronto è una grande capacità di resistenza e volontà a proseguire lungo i percorsi già tracciati, alcuni molto significativi, e di aprirne di nuovi. Si è rilevato comunque che la pandemia ha acuito le distanze, intervenendo sugli spazi della relazione, e la ripartenza non è così semplice. Si registra nel post-covid, una scarsa partecipazione dei produttori alle attività locali. Diviene sempre più complesso veicolare messaggi in grado di incidere sul contesto territoriale e sulle sue attività, che pertanto faticano a sopravvivere. I Gruppi di Acquisto Solidale hanno subito un duro arresto a causa della pandemia e faticano a riattivarsi. Spesso manca un po’ di concretezza, un’idea chiara su quali azioni intraprendere. La chiave per ripartire può e deve essere ricercata nelle nostre comunità solidali, nelle forze, nelle competenze e risorse che fin qui siamo riusciti a manutenere: nell’istante in cui le crisi ci allontanano anche dalla voglia di socializzare, il paesaggio, naturale, umano e sociale, ci riporta a riflettere e a capire – insieme – quali sono le reali problematiche da affrontare.
“Rimettere in connessione tutte le risorse qui presenti – come la stessa Virginia Meo, presidente di Oltre Mercato Salento, ha ammesso – è una piccola rivoluzione. […] In un contesto politico e di governo che crea distanze rispetto a chi siamo e a quello che facciamo, l’unica strategia è ricostruire relazioni”.
Come può la Rete Italiana di Economia Solidale mettersi a servizio di questo territorio? Dalle opinioni espresse dai partecipanti sono stati messi a fuoco dei concetti chiave, che potranno essere discussi e approfonditi durante l’assemblea del 27 e del 28 maggio.
Anzitutto la necessità di costruire reti e relazioni economiche Sud-Sud, reti di distribuzione e cooperazione territoriale, dove al centro c’è la sostenibilità economica tra volontariato e lavoro, la concretezza, il coinvolgimento e la partecipazione. Serve anche una comunicazione più ampia, che possa mettere in campo le migliori pratiche, come le forme di gestione dei beni comuni e le comunità energetiche rinnovabili solidali, l’animazione e gestione di rete (il volontariato come occasione per acquisire le competenze “soft skills” necessarie). Infine, un tema che è emerso come centrale è quello dell’inclusione dei migranti nella e con l’economia solidale.
Gli incontri lungo la nostra penisola proseguiranno nei prossimi mesi, con l’intento – da parte della RIES – di favorire la partecipazione e raccogliere gli stimoli dai vari territori al fine di integrarli in una strategia comune.
Photo credit: Pippo Affinito