Negli ultimi anni diversi movimenti critici nei confronti del sistema dominante hanno cominciato a confrontarsi e a convergere attorno a tre questioni chiave: la necessità di contrastare la crisi ecologica in uno scenario post-crescita; l’affermazione che questo processo debba procedere attraverso una prospettiva decoloniale e l’ambizione che questo obiettivo debba essere raggiunto senza riprodurre sistemi di dominio e sfruttamento (classismo, patriarcato, omotransfobia, xenofobia e razzismo, abilismo…).
Immaginare un sistema economico che non rischi di riproporre schemi di dominio vuol dire decostruire costrutti culturali complessi e interiorizzati, riportare i margini al centro della discussione collettiva e dargli parola e potere.
Da Comune-info, un bell’articolo di Michel Cardito che parte dal Venice Climate Camp2022 che si è tenuto immediatamente dopo i lavori del Convegno sulla Decrescita di settembre 2022 e che ha visto la partecipazione di molti e molte giovani.
Un grande striscione all’ingresso del campeggio recitava “Degrow the North, Decolonize the South, Defund Capitalism”, uno slogan che racchiude alcuni concetti chiave attorno ai quali sembra si stia prefigurando lo scenario di cambiamento di cui abbiamo bisogno per affrontare la crisi multilivello in cui ci troviamo.