Nell’era di Internet, dell’intelligenza artificiale, della realtà virtuale e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è quasi impossibile non utilizzare gli strumenti digitali che ci circondano. Molti sono utili, ma sono progettati da e per scopi commerciali e di marketing – e utilizzano i nostri dati di conseguenza. Ma se vogliamo sviluppare economie alternative e trasformative (e non essere trasformati dai GAFAM – i Google Amazon Facebook Apple Microsoft di questo mondo…), allora dobbiamo anche creare, adattare e utilizzare tecnologie progettate per essere collaborative e guidate dalla comunità, oltre che trasparenti, rispettose e non commerciali.

Per questo motivo RIPESS Europe ha deciso di promuovere l’uso di strumenti digitali open-source, copyleft ed eticamente sviluppati, il che ci ha portato – dopo l’esperienza del Forum Sociale Mondiale delle Economie Trasformative e con il supporto di Dunia, Framasoft, Exemole, Lokavaluto e altri – a scrivere la Carta degli Strumenti Digitali per l’ESS nell’Assemblea Generale del 2021.

La Carta stabilisce i principi con cui ci avviciniamo all’uso delle tecnologie informatiche e all’uso dei dati come beni comuni.

Abbiamo quindi creato un “ecosistema” di software e piattaforme digitali per l’utilizzo da parte della rete e dei suoi membri, tutti basati su licenze FLOSS (Free-Libre Open Source Software) e Creative Commons o GPL/Copyleft. Anche se utilizziamo ancora alcuni mezzi di comunicazione commerciali (come i principali social media), cerchiamo di promuovere le loro alternative: decentralizzati, interoperabili, di proprietà cooperativa e gestiti dalla comunità.

Nel corso degli anni abbiamo sperimentato molte soluzioni online. Alcune le abbiamo abbandonate, altre stiamo cercando di migliorarle e di imparare a usarle meglio. Il risultato è che ne usiamo molte – perché sono molte le esigenze e le funzioni che coprono – ma cerchiamo di renderle più integrate tra loro, sia collegandole direttamente (utente single sign-on, dati interoperabili), sia collegandole tra loro, perché si completano a vicenda in termini di informazione – discussione – documentazione – interazione – ricerca – apprendimento – networking – condivisione delle conoscenze – scambio (economico), ecc.

I nostri strumenti principali sono il sito web principale ripess.eu (e la newsletter collegata), la nostra mediateca socioeco.org, nextcloud (con le sue funzioni di archivio e documenti condivisi), il CRM basato su Odoo, a cui ci rivolgiamo come membri dello spazio intercooperativo e contabile/gestionale. Quest’ultimo include anche potenti strumenti di lavoro di gruppo (per progetti, ecc.) ed è collegato sia a strumenti di mappatura (integrati in Transiscope.org) sia a canali di chat (con rocketchat). Abbiamo anche un Peertube (per sostituire YouTube), una piattaforma Moodle (per lo scambio di conoscenze e l’e-learning) e la (rinnovata) Solecopedia, che utilizzerà strumenti del web semantico per “comunicare” con altri siti wiki. I forum di discussione e l’orientamento decisionale dei gruppi di lavoro avvengono tramite Framavox (un’installazione loomio di Framasoft) e per le nostre riunioni online utilizziamo BBB-Big Blue Button, grazie a Dunia.Earth (e in futuro collegato con meet.coop).

Che altro? Ci sono molte altre piattaforme e l’ultima cosa che vogliamo fare è chiudere la rete in uno spazio digitale autoreferenziale… Quindi co-promuoviamo e collaboriamo con alcune di esse, come Communitiesforfuture.org (gestita da Ecolise), Transformativecities.org (con TNI e molti altri), oltre al geo-social Communecter.org con cui abbiamo un progetto pilota in Italia e Smartketplace, e-commerce con valute locali e un progetto pilota in fase di sviluppo in Svizzera. Stiamo anche discutendo con Openfoodnetwork e altri l’interazione tra strumenti cooperativi online per i consumatori e i produttori diretti.

Abbiamo anche utilizzato Decidim e Civicrm per il Forum Sociale Mondiale delle Economie Trasformative, contribuendo allo sviluppo di strumenti per assemblee ed eventi di forum aperti/sociali… e collaboreremo ulteriormente con altre reti (come ECOLISE, GEN Europe e la rete della Transizione) per trovare soluzioni e sinergie comuni. Le nostre risorse limitate (sia economiche che tecniche) non ci permettono di integrare tutto ciò che vorremmo, ma negli ultimi anni abbiamo assistito a progressi significativi, ma anche a molte sfide nella promozione dell’uso e nella gestione di problemi che si confrontano male con le piattaforme commerciali. Infine, la sostenibilità economica (e degli utenti) di tutti questi strumenti deve ancora essere determinata!

Nei prossimi anni, vorremmo lavorare di più con le comunità delle tecnologie aperte (hardware e software), con i fornitori di tecnologie informatiche cooperative e con gli attivisti dei beni comuni digitali per immaginare, sperimentare e sviluppare insieme gli strumenti per trasformare l’economia a beneficio di tutti.

Da: RIPESS Europe