Il parlamento Ue ha dunque approvato a larga maggioranza il gigantesco piano di riarmo dell’Europa. Non si tratta soltanto di un passo verso il baratro di nuovi conflitti armati, è anche un tentativo di calpestare le tante forme di lotta nonviolenta che hanno segnato la storia dell’Europa, dalle scelte delle donne di Rosenstrasse che sfidarono in nazismo agli straordinari boicottaggi e scioperi in Danimarca contro i nazisti, passando per la resistenza contro i regimi dell’est dopo la guerra. Oggi non basta il no al riarmo, abbiamo bisogno di indicare quali forme di lotta possiamo praticare, sia in tempi di pace sia in guerra, contro la brutalità della forza armata. Abbiamo bisogno di mettere in discussione l’ambiguità di chi sostiene che, in fondo, il ricorso alla guerra può essere possibile in qualche circostanza. No, uccidere indiscriminatamente non può essere mai più un’opzione

Per approfondire vi proponiamo la lettura di un articolo di Mimmo Cortese, pubblicato su Comune-info

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