Oltre alle terre pubbliche, e dopo dieci anni di lotta ai costruttori, sono in arrivo i casali del Centro agricolo per la cooperativa Co.r.ag.gio. Un polo multifunzionale, una infrastruttura necessaria, il futuro del welfare agricolo e della politica del cibo a Roma.

Da Comune-info, una storia di rivendicazione di diritti e giustizia sociale, dettata dalla determinazione di costringere un importante cartello di costruttori romani a rispettare l’accordo preso con Roma Capitale e con la cittadinanza tutta. Gli asini volano a Borghetto San Carlo, per chi ci ha creduto tenendo i piedi per terra.

In un luogo i cui terreni sono già stati restituiti alla vitalità agricola dal 2015, quando furono assegnati con il bando “Roma città da coltivare” alla cooperativa Coraggio, a febbraio è stata festeggiata l’imminente fine dei lavori di restauro del complesso di casali storici del vecchio centro agricolo, che diventerà un polo aperto di produzione, trasformazione, formazione, accoglienza e sperimentazione agroecologica. Il risultato dell’attivismo metropolitano di tante sigle ed associazioni e di un lavoro condiviso con i pezzi più lungimiranti dell’Amministrazione.

Una progettualità ben definita, calibrata sulle esigenze della città e della sua agricoltura, sulla possibilità di creare un modello di manutenzione e messa a servizio delle tante tenute verdi che innervano la metropoli, con grandi esternalità sociali e di welfare. I prossimi mesi saranno determinanti a strutturare una solida rete di sostegno a questa ampia progettualità, sia dal punto di vista economico che operativo.

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